giovedì 12 marzo 2015

«Giunta Iacumin poco coraggiosa»

Rassegna Stampa - Marzo 2015

cav. Rosario Genova

Consigliere Comunale
«Giunta Iacumin poco coraggiosa»
 Lidia Driutti polemizza su Museo della sedia e Cittadella del design

Manzano, 12 Marzo 2015
  Un'amministrazione più coraggiosa: se l’aspettava l’ex sindaco Lidia Driutti dalla nuova giunta che invece pare «farsi scappare grandi opportunità di progetti e finanziamenti che potevano fare da volano alla Capitale della sedia». Il riferimento è al progetto, per ora accantonato dalla giunta Iacumin, del Museo della sedia, per il quale la Regione aveva erogato nel 2012 un contributo di un milione che Driutti voleva sfruttare per acquistare un sito industriale dove far sorgere la Cittadella del design. Il sito doveva accogliere il museo, una mostra mercato delle sedie e dei prodotti del distretto nell’ottica dello sviluppo della produzione al passo con la richiesta dei mercati. Un punto di attrazione anche per il turismo «visto che nel mondo un museo dedicato alla sedia non esiste e che Manzano indiscutibilmente ne ha fatto la storia. Invece ci ritroviamo con un Museo in forse, con la Cittadella accantonata così come la Manzano-Palmanova». Scelte che per Driutti «riportano Manzano indietro di 15 anni. Il rammarico è vedere la giunta Iacumin non avere il coraggio di fare proprio un progetto, con tutte le modifiche che la propria linea di governo ritiene di fare, iniziato e già finanziato. La sensazione è che forse la nuova amministrazione stia perdendo di vista i grandi progetti focalizzandosi sull’ordinaria amministrazione. Potevano fare loro un progetto che ormai la mia giunta di certo non può più realizzare», affonda Driutti, che nel 2012 in campagna elettorale e nel programma per le amministrative già parlava di Cittadella del design, ma che poi «scelte di altri» non le hanno permesso di portare a termine. All'inizio a ospitare il museo doveva essere il Foledor, ristrutturato nel 2005 proprio a tale scopo. Poi la struttura era stata ritenuta troppo piccola e si era puntato sul nuovo progetto che avrebbe anche recuperato parte della zona industriale vuota. «Alla fine il risultato è stato che il Museo non si è fatto, il patrimonio di sedie storiche, materiali e strumenti di lavori restano in un magazzino, il Foledor usato per altre iniziative e i soldi finora incassati per il Museo usati per manutenzioni degli edifici».
Silvia Riosa 

Nessun commento:

Posta un commento