Manzano al bivio sulla Grande sedia
Il Comune deve scegliere se abbattere o riparare il simbolo Il problema dei
fondi. In “stand-by” il progetto del museo
Manzano, 27 Marzo 2015
Grande sedia e Museo della sedia arrivano
in consiglio e le polemiche non si fanno attendere. Due interrogazioni presentate dal gruppo di opposizione Ricostruiamo Manzano (Macorig,
Beltramini,Genova) che, a detta del capogruppo Daniele Macorig,
si aspettava una risposta diversa e più »concreta».
Invece per Ricostruiamo questi argomenti come altri (vedi polisportivo
comunale) hanno come filo conduttore «l’incapacità della
giunta Iacumin di prendere in mano la situazione e soprattutto di
agire». Grande sedia: dal 2013, anno del primo crollo di una parte dello
schienale, la situazione è peggiorata e ora l’amministrazione deve
decidere se abbattere o ristrutturare. Scelta che ha un vincolo
preciso: chi mette i soldi? Tutto a carico delle casse comunali è un
opzione impensabile su stessa ammissione del sindaco, che nel corso
della
seduta ha parlato di «promesse di interventi e sovvenzioni da parte di
privati» che per ora restano tali, anche se da tempo
l’amministrazione si sta muovendo perché diventino qualcosa di più.
Museo della sedia: circa 500 mila euro è la somma che
rimane a disposizione. Anche in questo caso prima di decidere come
investire la somma si sta procedendo con la catalogazione dei beni in
possesso del
Comune che serviranno a riempire il sito. Pare comunque certa la
volontà, da parte della maggioranza, di portare avanti il progetto dopo
le
valutazioni del caso e una pianificazione oculata. Grande sedia e Museo,
quindi, per ora in “stand-by”. Che per Ricostruiamo
Manzano significa una sola cosa: «Totale incapacità di decidere
cosa fare». Secondo il gruppo di opposizione la situazione
sta diventando allarmante. Da un lato la linea della maggioranza è di
concentrarsi sui problemi del territorio, senza dimenticare simboli e
progetti importanti, certo, ma questi vengono dopo altri. Dall’altro
lato, per l’opposizione i risultati del lavoro di questi primi mesi
dovevano già vedersi. «È inutile lamentarsi di cosa hanno trovato o non
trovato usandola come scusa per la cronica
incapacità decisionale», affonda Ricostruiamo, cui fa eco l’inevitabile accusa dalla maggioranza al precedente
governo guidato da chi ora è in opposizione e caduto anche perché non in grado di procedere con le opere pubbliche, tanto da
“meritarsi” una penalità di 90 mila euro dalla Regione. Silvia Riosa

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