Polemica tra Genova e Pezzetta
sul ruolo dell’Anci nel caso Uti
Manzano, 12 Aprile 2015
Legge regionale 26 del 2014 sul riordino del
sistema degli enti locali, un tema ehe “scotta” e sul quale Comuni e
altri soggetti interessati (come le sigle sindacali a tutela dei
lavoratori oggi impiegati nelle Province) stanno discutendo e avviando
tavoli di confronto. Tutti o quasi.
Infatti a oggi l'Anci Fvg non ha ancora convocato il
direttivo per trattare le Uti.
A sollevare il problema un componente del direttivo
consiglioivo e consigliere del Comune di Manzano, Rosario Genova (già vicesindaco), che in una lettera chiede spiegazioni al
presidente Mario Pezzetta, già sindaco di Tavagnacco. Al presidente dell’Anci, organo che per volere della Regione sarà tra gli
attori principali che dovranno affiancarsi ai Comuni nel passaggio Uti, Genova segnala alcuni punti da chiarire.
Primo
tra tutti il trasferimento dei servizi inteso
come mobilità del personale in nuove sedi, le mansioni e i bilanci.
L’ente – si legge nella lettera – deve preoccuparsi anche
di come i Comuni dovranno assorbire nuove competenze e personale, non
del tutto formato se in precedenza inquadrati in altre competenze.
Altro punto, il limite di spesa delle Uti. Se non ci
saranno significativi risparmi – rileva Genova – la Regione potrà applicare misure di penalizzazione di natura
finanziaria. Ciò però poco si concilia con la possibilità, per esempio, di conferire l’incarico di direttore delle Uti che
inevitabilmente inciderà al rialzo sui costi.
Netta la risposta di Pezzetta, che in una nota
replica a Genova partendo dal punto fermo che
l’associazione «deve essere luogo in cui tutte le sensibilità e le
posizioni politiche trovano una casa comune». Come è noto, la legge 26
trova nette contrapposizioni tra le forze politiche, che rischiano
di spaccare l'associazione. «Per questo il tema non è stato affrontato,
in attesa degli esiti dei ricorsi di alcuni Comuni dei
centrodestra».
Silvia Riosa
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