domenica 6 settembre 2015

L’ultima chiamata per l’Uti «Evitiamo il commissario»

Rassegna Stampa - Settembre 2015

cav. Rosario Genova

Consigliere Comunale
L’ultima chiamata per l’Uti «Evitiamo il commissario»
 L’appello del sindaco di Buttrio, Sincerotto, alla vigilia dell’assemblea a Cividale «C’è il rischio di trovarci con uno statuto calato dall’alto: saremo tutti più deboli»

Manzano, 1 Settembre 2015
  Sarà l’ultima chance per dire sì allo statuto dell’Uti. I sindaci dell’area del Natisone si incontreranno domani alle 15 in Comune a Cividale per esprimere parere favorevole oppure rigettare definitivamente l’Unione territoriale intercomunale. In quest’ultimo caso non ci saranno altre prove d’appello e l’Uti sarà commissariata. A lanciare un appello a rivedere le proprie posizioni è il primo cittadino di Buttrio, Giorgio Sincerotto. «Il rischio concreto – dice Sincerotto – è quello di ritrovarci con uno statuto calato dall’alto, dalla Regione. Se sarà così, ne usciremo tutti più deboli». La riunione dei sindaci del 20 agosto si era infatti risolta con un nulla di fatto. Sette erano stati i voti favorevoli alla bozza di statuto: Buttrio, Cividale, Manzano, Remanzacco, San Giovanni al Natisone, Savogna e Stregna. Sette i contrari, tutti Comuni che hanno presentato al Tar ricorso contro la legge regionale di riforma delle autonomie locali: Corno di Rosazzo, Grimacco, Prepotto, Pulfero, San Leonardo, San Pietro al Natisone e Torreano. Astenuti Moimacco e Premariacco. Assente Drenchia. La Regione aveva poi imposto cinque giorni di tempo affinché la futura Uti del Natisone si riunisse nuovamente in conferenza dei sindaci per l’approvazione delle proposte di atto costitutivo e di statuto. Da qui la decisione di riconvocare l’assemblea per l’ultima decisiva partita. «Quella bozza – tuona Sincerotto – è stata elaborata da tutti i sindaci. Trovo assurdo che tutto il lavoro, durato mesi di riunioni e tavoli, sia stato buttato finora alle ortiche, solo per questioni ideologiche. È un diritto dei sindaci fare un ricorso al Tar – continua il primo cittadino di Buttrio – ma quello che si va ad approvare è un documento di supporto al nostro lavoro e non la riforma intera. Votare nuovamente contro vorrebbe dire darsi la zappa sul piede». Da qui l’appello «a tutti i dissidenti a rivedere la propria posizione. Abbiamo poche ore di tempo per farlo ed evitare il commissariamento, che sarebbe un danno per tutti». Un secco no all’Uti potrebbe rilanciare il progetto di fusione tra Manzano e San Giovanni al Natisone, dove le opposizioni si sono fatte promotrici di un referendum. Di questo se ne discuterà a San Giovanni mercoledì in un consiglio straordinario. «La fusione ha dimostrato di essere un progetto ben definito – dice Giusto Maurig di Progetto Comune – a differenza delle Uti». «Grazie alla fusione incentivi e benefici – spiega Rosario Genova, consigliere di “Ricostruiamo Manzano” – si sommeranno ai risparmi di gestione e andranno a costituire un significativo guadagno di almeno il 10% rispetto allo scenario attuale nei primi dieci anni».

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