L’ultima chiamata per l’Uti «Evitiamo il
commissario»
L’appello del sindaco di Buttrio,
Sincerotto, alla vigilia dell’assemblea a Cividale «C’è il rischio di trovarci con uno statuto calato dall’alto: saremo
tutti più deboli»
Manzano, 1 Settembre 2015
Sarà l’ultima chance per dire
sì allo statuto dell’Uti. I sindaci dell’area del Natisone si
incontreranno domani alle 15 in Comune a Cividale per esprimere
parere favorevole oppure rigettare definitivamente l’Unione territoriale
intercomunale. In quest’ultimo caso non ci saranno altre prove
d’appello e l’Uti sarà commissariata. A lanciare un appello a rivedere
le proprie posizioni è il primo cittadino di Buttrio,
Giorgio Sincerotto. «Il rischio concreto – dice Sincerotto – è quello di
ritrovarci con uno statuto calato dall’alto,
dalla Regione. Se sarà così, ne usciremo tutti più deboli». La riunione
dei sindaci del 20 agosto si era infatti risolta
con un nulla di fatto. Sette erano stati i voti favorevoli alla bozza di
statuto: Buttrio, Cividale, Manzano, Remanzacco, San Giovanni al
Natisone,
Savogna e Stregna. Sette i contrari, tutti Comuni che hanno presentato
al Tar ricorso contro la legge regionale di riforma delle autonomie
locali:
Corno di Rosazzo, Grimacco, Prepotto, Pulfero, San Leonardo, San Pietro
al Natisone e Torreano. Astenuti Moimacco e Premariacco. Assente
Drenchia. La
Regione aveva poi imposto cinque giorni di tempo affinché la futura Uti
del Natisone si riunisse nuovamente in conferenza dei sindaci per
l’approvazione delle proposte di atto costitutivo e di statuto. Da qui
la decisione di riconvocare l’assemblea per l’ultima decisiva
partita. «Quella bozza – tuona Sincerotto – è stata elaborata da tutti i
sindaci. Trovo assurdo che tutto il lavoro, durato
mesi di riunioni e tavoli, sia stato buttato finora alle ortiche, solo
per questioni ideologiche. È un diritto dei sindaci fare un ricorso al
Tar – continua il primo cittadino di Buttrio – ma quello che si va ad
approvare è un documento di supporto al nostro lavoro e non
la riforma intera. Votare nuovamente contro vorrebbe dire darsi la zappa
sul piede». Da qui l’appello «a tutti i dissidenti a
rivedere la propria posizione. Abbiamo poche ore di tempo per farlo ed
evitare il commissariamento, che sarebbe un danno per tutti». Un secco
no
all’Uti potrebbe rilanciare il progetto di fusione tra Manzano e San
Giovanni al Natisone, dove le opposizioni si sono fatte promotrici di un
referendum. Di questo se ne discuterà a San Giovanni mercoledì in un
consiglio straordinario. «La fusione ha dimostrato di essere
un progetto ben definito – dice Giusto Maurig di Progetto Comune – a
differenza delle Uti». «Grazie alla fusione
incentivi e benefici – spiega Rosario Genova, consigliere di “Ricostruiamo Manzano” – si sommeranno ai risparmi di gestione e
andranno a costituire un significativo guadagno di almeno il 10% rispetto allo scenario attuale nei primi dieci
anni».
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