domenica 20 settembre 2015

Nozze Manzano-San Giovanni. Parte la raccolta firme

Rassegna Stampa - Settembre 2015


cav. Rosario Genova

Consigliere Comunale
Nozze Manzano-San Giovanni. Parte la raccolta firme
 Per ottenere il referendum servono 1.462 sottoscrizioni. C’è tempo fino al 9 febbraio Tra contributi regionali e tagli dei costi della politica nelle casse entreranno 2 milioni


"Le liste di minoranza"
I cittadini sono interessati al progetto, potrebbe essere la svolta dopo il fallimento delle Unioni territoriali

Manzano, 20 Settembre 2015
  È iniziata la raccolta delle firme per l’indizione del referendum per la fusione dei Comuni di Manzano e San Giovanni al Natisone. L’obiettivo dichiarato dei proponenti – le quattro liste di minoranze dei due enti – è quello di raccogliere oltre la metà delle sottoscrizioni già entro il primo incontro pubblico programmato per il primo ottobre alle 20 nella sala polifunzionale delle scuole di San Giovanni al Natisone. «Stiamo riscontrando molti favori da parte della gente – esclama Daniele Macorig, capogruppo di Ricostruiamo Manzano – e puntiamo a raggiungere il traguardo nel più breve tempo possibile». 1.462 le firme necessarie per arrivare alla consultazione popolare. Ci sarà tempo fino al 9 febbraio. «Stiamo avendo conferma di quanto pensavamo da tempo – spiega Alessio Lorenzo, capogruppo di Progetto Manzano -. I cittadini ci cercano, vogliono avere notizie dettagliate. Insomma c’è molto fermento perché questa fusione viene vista come una novità, la svolta. Il tutto nasce dal fallimento delle Uti che svuotano di fatto il potere dei sindaci». Il secondo incontro pubblico si terrà l’8 ottobre a Manzano – ancora da decidere la sede – ma sarà possibile firmare in qualsiasi momento. I moduli sono a disposizione dei consiglieri comunali di minoranza e nell’ufficio anagrafe dei due comuni. «Nel corso della prima serata a San Giovanni al Natisone, in cui illustreremo il progetto – dice Cesare Mangoni di Movimento Libero – saranno presenti il sindaco di Rivignano - Teor, Mario Anzil e il vicesindaco che ci renderanno partecipi dei vantaggi che hanno avuto dall’unione dei due comuni. Anche a San Giovanni al Natisone c’è grande interessamento, soprattutto per i tagli ai costi alla politica che comporterebbe la fusione». Ed ecco quindi, questi vantaggi economici di cui parlano i proponenti del referendum: fino 1 milione e 600 mila euro di incentivi a fondo perso dalla Regione in cinque anni, di cui 400 mila già il primo anno; 20% in più di trasferimenti sempre da parte dalla Regione; e 5 anni senza vincolo del patto di stabilità. A questo si aggiunge il taglio dei costi della politica «stimato – secondo Mangoni – in 150 mila euro. Ci sarà un solo sindaco, una sola giunta, un solo consiglio comunale e un solo segretario. I dipendenti pubblici saranno circa 80. Non ci saranno esuberi, ma con l’effetto dei pensionamenti nel giro di alcuni anni potremmo arrivare a un organico di 60 persone, che per la nostra nuova realtà sarebbe più che sufficiente. Se calcoliamo che ogni dipendente costa all’anno 30 mila euro, il risparmio si aggirerebbe a circa 600 mila euro». In caso di vittoria dei sì nel referendum, l'iter porterebbe alla nascita del nuovo comune denominato Manzano San Giovanni al Natisone nel 2017.


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