domenica 29 gennaio 2012

Benzina, a febbraio aumenta lo sconto

Benzina, a febbraio
aumenta lo sconto

Udine, 27 gennaio 2012
Per un mese +4 cent nella fascia uno e +2 nella due, ma non si ferma lo sciopero nei distributori di Gorizia: è troppo poco 

Dal 1° fino al 29 febbraio lo sconto sui carburanti crescerà di 4 cent nella fascia 1 e di 2 nella due. L’annuncio arriva dall’assessore alle Finanze Sandra Savino. «Controllati gli equilibri finanziari – spiega Savino –, abbiamo deciso di adottare questo provvedimento in via d’urgenza, per mitigare la differenza con i prezzi in Slovenia e rallentare la fuga degli automobilisti che fanno il pieno oltre confine. Il provvedimento resterà in vigore un mese, in attesa degli accordi che stringeremo con il governo, vista la trattativa in corso». Gli sconti su benzina e gasolio saliranno rispettivamente a 25 e 18 centesimi nella fascia 1 e a 16 e 11 centesimi nella fascia 2. Ora manca l’emendamento del governo Monti, ma già ieri è stato accolto un ordine del giorno che lo impegna a rinegoziare con il Fvg l’entità della compartecipazione al gettito delle accise di competenza regionale.
Decreto legge Il deputato del Pdl Isidoro Gottardo, che ha discusso del tema con il ministro per il rapporti con il parlamento Piero Giarda, preannuncia che «al termine di questa o della prossima settimana il governo conta di poter inserire nell’ambito di un decreto legge sulla fiscalità l’adeguamento del fondo benzina per il Fvg. Giarda – afferma Gottardo – ha assicurato che la questione, posta dalla giunta regionale e sollecitata dai parlamentari, è all’attenzione del ministero dell’economia e che questo è in contatto con la Regione per la soluzione».
Odg Strizzolo È stato accolto ieri dal governo un ordine del giorno, presentato alla camera dal deputato del Pd Ivano Strizzalo e sottoscritto anche dai colleghi Ettore Rosato e Alessandro Maran (Pd), Angelo Compagnon (Udc), Roberto Antonione (Misto-Pli), Roberto Menia (Fli), Massimiliano Fedriga (Lega), che proroga gli sconti sul prezzo della benzina nelle aree di confine con la Slovenia e la Svizzera. Il governo viene impegnato anche a rinegoziare in Fvg «l’entità della compartecipazione al gettito delle accise di competenza regionale nella misura dello 0,075 % a titolo di tributo proprio e prevedendo norme volte a contrastare la perdita di gettito erariale e l’evasione dei consumi e a recuperare il 38% del gettito dell’accisa sia su benzina che gasolio consumati in Fvg per autotrazione».
Strizzolo puntualizza che il passo formale del governo è «il risultato dei contatti avuti la scorsa settimana con i sottosegretari all’Economia Vieri Ceriani e Franco Polillo, nonché con Giarda e il suo sottosegretario Giampaolo d’Andrea. È un fatto molto positivo che aiuterà le trattative aperte sui tavoli istituzionali. Possiamo solo rammaricarci che da questa azione qualcuno ha preferito sfilarsi e giocare, come altre volte, da solista».
Il vertice Oggi pomeriggio a Trieste si farà il punto della situazione, all’incontro con i capigruppo in Consiglio e i parlamentari eletti in Fvg convocato dal governatore Renzo Tondo.
Qui tendopoli Il nuovo provvedimento della Regione non placa però gli animi dei benzinai accampati in piazza della Vittoria a Gorizia da lunedì, che, anzi promettono nuove azioni di protesta in tutta la regione. «È una presa in giro – commenta Fabio Zanetti, che da cinque giorni è in sciopero della fame e dorme all’addiaccio in una tenda di fronte alla Prefettura –, con quattro centesimi non riusciamo a praticare un prezzo inferiore a quello sloveno, serve uno sconto maggiore». Una cinquantina di gestori di pompe di benzina, provenienti anche da Manzano, Cividale e Trieste si sono riuniti l’altra sera in assemblea in piazza. Qualche sfogo isolato («Aspettiamo da quattro anni la soluzione del problema») ha infiammato l’atmosfera.
All’incontro hanno partecipato anche i consiglieri regionali del Pdl Roberto Marin e Gaetano Valenti, il vicesindaco di Gorizia Fabio Gentile e il candidato sindaco del Pd Giuseppe Cingolani. Marin e Valenti hanno sottolineato la necessità di una soluzione immediata al problema dell’esodo in Slovenia, che sta danneggiando non solo i benzinai, ma penalizzando l’indotto e l’intera economia del Fvg.
Ieri pomeriggio è sceso in piazza anche il sindaco di Gorizia Ettore Romoli, invitando gli scioperanti a desistere dalla protesta. «Sono solidale – ha detto Romoli – con i benzinai e convinto che si debba arrivare alla parificazione con il prezzo sloveno ma, come ho detto fin dall’inizio, in politica non c’è certezza sui tempi. La Regione ha fatto uno sforzo, ora tocca al Governo. Lancio l’appello ai goriziani: fate il pieno in Fvg nonostante la differenza di prezzo».
di Ilaria Purassanta ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Fuga d’amore al capolinea Fidanzatini di nuovo a casa

Fuga d’amore al capolinea
Fidanzatini di nuovo a casa

 Manzano, 27 gennaio 2012

Rientrati dopo una settimana a Manzano da Praga il ventenne e la quindicenne. Dai Cc un confronto chiarificatore con le famiglie. Potranno vedersi solo di giorno
E come si dice in questi casi, tutto è bene quel che finice bene. L’avventura a Praga della quindicenne e del ventenne, lei di Udine, lui manzanese, è terminata nel migliore dei modi: in fuga per una settimana, senza soldi e senza meta, mercoledì sera sono finalmente tornati in Italia, ricondotti a Manzano dai genitori della minorenne, che si sono sobbarcati di un viaggio in auto di 1.800 km, tra nebbia e neve, nel giro di sole 24 ore.
Inevitabile, appena arrivati a casa, la “ramanzina” dei carabinieri, che hanno ospitato la coppietta nella stazione dell’Arma fino a mezzanotte per una chiacchierata chiarificatrice con le famiglie. Sono stati infatti i militi di Manzano a curare sin dal giorno della loro scomparsa, avvenuta il 18 gennaio, le trattative con i giovani, convincendoli a farsi venire a prendere a Praga. Lì si sono potuti appoggiare all’Ambasciata, attivata dai Cc di Manzano.
«Abbiamo concordato nuove regole per poter vivere più felici – rifersice dell’incontro il papà della ragazzina -, potranno frequentarsi di giorno dopo la scuola, ma la sera ognuno torna a casa propria. Vista la tensione, nel viaggio di ritorno non abbiamo chiesto come hanno fatto a cavarsela, ma li abbiamo trovati bene e questo è l’importante». Qualche sfogo, un po’ d’emozione, molti buoni propositi e alla fine la riunione è finita con la riconciliazione. Osteggiata finora dalle famiglie, la storia d’amore potrà continuare, però con regole precise da rispettare. In realtà lui e lei si conoscono solo da due mesi: la sorella del ragazzo, che a tre giorni dalla scomparsa dei fuggitivi si era rincuorata sentendoli su “skipe”, dice che loro parlano di «amore vero».
La differenza di età però non convinceva i genitori, così i ragazzi hanno reagito con la fuga salendo sul primo treno, diretti forse a Londra o in Olanda (spesso citate dalla 15enne), ma senza un soldo in tasca. Il papà della minore, preoccupatissimo, ha pensato bene di utilizzare lo strumento di comunicazione ormai pane quotidiano per i ragazzi: su facebook, con un «Dove sei?», ha chiesto solidarietà agli amici, che si sono fatti in quattro per aiutarlo; addirittura, come il gruppo dei motociclisti, travestendosi da rapper e frequentando locali di musica a Bologna e a Milano. Preferisce invece non commentare l’avventura la mamma del ragazzo; comprensibile, «i ragazzi l’hanno fatta grossa - è stato detto -. Ora dobbiamo di nuovo sederci tutti intorno a un tavolo e ritrovarci con più serenità».
di Rosalba Tello ©RIPRODUZIONE RISERVATA

l Distretto della sedia fa il pieno di consensi alla Fiera di Colonia

l Distretto della sedia fa il pieno di consensi alla Fiera di Colonia

MANZANO, 27 gennaio 2012
Una bella esperienza che dà fiducia al Distretto della sedia, quella appena conclusa a Colonia: le aziende del Manzanese presenti al Salone del mobile in Germania riportano tutte rinnovato...


Una bella esperienza che dà fiducia al Distretto della sedia, quella appena conclusa a Colonia: le aziende del Manzanese presenti al Salone del mobile in Germania riportano tutte rinnovato ottimismo e riapertura del mercato tedesco verso i prodotti nostrani. «In fiera s’è respirata aria positiva – riferisce Manuela Marzona, della Softline All Kit di Pavia di Udine -, tant’è che la parola crisi è stata evitata. La presenza di visitatori internazionali, dagli americani agli indiani, è aumentata rispetto al passato. In generale il Made in Italy e percepito come garanzia di bellezza e qualità di prodotto e servizio». Manzano, insomma, riferiscono gli espositori del Distretto, è ancora riconosciuta come patria della sedia «e questo - continua Marzona - fa crescere la voglia di dedicare forza al mercato tedesco con più ottimismo e fiducia».
«Una buona affluenza – conferma Franco Di Fonzo, della Frag di Pradamano -, superiore alle altre edizioni. Tanti i professionisti del settore interessati, ora ci attendiamo i risultati nei prossimi mesi».
«La Fiera sta ripartendo – commenta il direttore di Asdi sedia, Carlo Piemonte -, il mercato tedesco, per noi storicamente importante, sta dando segni di vitalità e attenzione per i nostri prodotti». La stessa presenza di prestigiosi brand italiani e grosse aziende friulane come Calligaris e Moroso indicano l’attrattività del mercato tedesco. «Una piacevole sorpresa – aggiunge Antonino Potocco, di Manzano -, edizione in crescita».
«La Germania vuol riprendere le posizioni di mercato perse in questi anni e fare da traino - riporta Matteo Tonon, di Manzano -, un clima che lascia intravedere un inizio d’anno positivo».

«Gazie all’Arma: sono finiti giorni di angoscia»

Il papa’ della 15enne

«Gazie all’Arma: sono finiti giorni di angoscia»


MANZANO, 27 gennaio 2012

È una dura la 15enne. Entrata nel modo dei rapper tramite Massimo, cantante di talento, l’adolescente ha espresso la sua ribellione “contro il sistema” avventurandosi in una fuga rocambolesca assieme al compagno. Nessun disagio in famiglia, racconta il papà Erick, separato da sempre dalla mamma diella giovane ma con cui i rapporti sono rimasti civili per amore della ragazza. «Semmai mia figlia ha avuto troppo, quando viene qua è la regina», dice il papà, che ha vissuto giorni di angoscia. La giovane, che ha due fratelli maggiori, in famiglia non avrebbe quindi problemi: voleva solo vivere la sua storia con un ragazzo più grande, «e infatti l’ho conosciuto, abbiamo cenato assieme, mi aveva fatto una buona impressione, non ho interferito nella loro storia», riporta Erick. L’età un po’ spaventava, e allora ha richiesto a Massimo un supporto “maturo” nella gestione di questa figlia “ribelle”. Il giovane papà ringrazia per la collaborazione il comandante Giuseppe Salvatori e i carabinieri. «Il maresciallo davanti alla divisa ha messo l’uomo: difficile trovare tanta umanità nel rigore di un militare». (r.t.)

Ex vertici Bcc: 15 patteggiano, cinque rinviati a giudizio

Ex vertici Bcc: 15 patteggiano,
cinque rinviati a giudizio

 UDINE, 26 gennaio 2012
Assolto l’ex presidente del Cda. Già emesse sentenze per complessivi 17 anni di reclusione nei confronti degli imputati

Quindici patteggiamenti per complessivi 17 anni di reclusione, cinque rinvii a giudizio e due assoluzioni. Così ha deciso il gup Daniele Barnaba Faleschini nell’udienza di ieri in merito all’inchiesta sul presunto caso di riciclaggio di denaro che ha scosso i vertici della Banca di credito cooperativo di Manzano fino ad azzerarli.
Assolto perché il fatto non costituisce reato Ezio Cleri (66 anni di Manzano), ex presidente del Cda, assistito dagli avvocati Mario Formaio e Francesco Gabassi, che hanno richiesto il rito abbreviato. Accanto a lui a uscire di scena dall’inchiesta è anche il 57enne di Bagnaria Arsa Vanni Buiatti assistito dall’avvocato Paolo Viezzi, nei confronti del quale è stata pronunciata sentenza di proscioglimento per intervenuta prescrizione del reato contestato.
Quanto ai patteggiamenti, queste le pene concordate con il consenso della pubblica accusa rappresentata dal sostituto procuratore Marco Panzeri: per Claudio Moratti, 57enne di Cividale, difeso dall’avvocato Maurizio Conti, un anno e 10 mesi di reclusione e 1.600 euro di multa, per Pierluigi Mansutti, 67enne di Colloredo di Monte Albano (avvocato Carlo Anzil) un anno 4 mesi e 20 giorni di reclusione più 700 euro di multa, per il 52enne udinese Gianberto Zilli (avvocato Carlo Strada) un anno e 8 mesi di reclusione e 1.400 di multa, per il 55enne cividalese Claudio Chiandetti (avvocato Carlo Anzil) un anno 11 mesi e 10 giorni di reclusione più 1.800 di multa, per il 48enne di Artegna Roberto Turrin (avvocato Bruno Malattia) un anno 4 mesi e 20 giorni di reclusione e 1.200 euro, per il 51enne di Corno di Rosazzo Giancarlo Furioso (avvocato Maurizio Conti) un anno 7 mesi e 800 euro di multa.
E, ancora, un anno di reclusione per il 48enne di Carlino Raffaele Belliato (avvocato Luca Ponti), la 39enne di Carlino, Tania Vassileva Taskova (Ponti), la 65enne cividalese Pia Gottardo (avvocato Carlo Monai), la 41enne cividalese Nicoletta Blasuttig (Monai) e il 45enne cividalese Michele Blasuttig (Monai). Per il 60enne cividalese Roberto Rosini (avvocato Alessandro Ventura) un anno 5 mesi e 600 euro, per la 45enne udinese Raffaella Currenti (avvocato Ventura) 4 mesi e 400 euro e per il 53enne di Pozzuolo Sandro Soldà (avvocati Bruno Malattia e Gian Paolo Carchio) 5 mesi 10 giorni di reclusione sostituiti con 40 mila euro di multa.
A tutti è stato concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena. Alla Banca di credito cooperativo è stata applicata la sanzione amministrativa pecuniaria di 300 quote dal valore di 500 euro a quota per complessivi 150 mila euro. Gli imputati Moratti, Zilli, Chiandetti, Turrin, Rosini e Currenti sono stati inoltre condannati alla rifusione delle spese di costituzione e parte civile della Banca d’Italia per complessivi 2.561 euro.
Disposto invece il rinvio a giudizio nei confronti dell’ex direttore della Bcc, il 64enne buttriese Dino Cozzi, difeso dall’avvocato Riccardo Seibold, come del resto per gli imprenditori cividalesi Andrea e Daniele Specogna (43 e 45 anni) entrambi difesi dall’avvocato Michele Coceani, per il 50enne romano Davide Bonetti, difeso dall’avvocato Lorenzo Contrada, e per il 69enne udinese Salvatore Capomacchia assistito dall’avvocato Ezio Franz, che dovranno presentarsi in tribunale in composizione collegiale l’8 maggio.
Partita da una serie di accertamenti fiscali condotti dai militari della Guardia di finanza nei confronti di Daniele e Andrea Specogna, titolari dell’omonima impresa edile di Cividale, l’inchiesta si è allargata fino a coinvolgere persone che, all’epoca dei fatti contestati (dal 1996 al febbraio 2010), ricoprivano incarichi amministrativi e di direzione per l’istituto di credito e le sue filiali. Diverse le accuse formulate nei confronti dei 22 imputati, chiamati a rispondere a vario titolo di reati che andavano dal riciclaggio all’appropriazione indebita.
 di Alessandra Ceschia

Viaggio nel privè della trasgressione

Viaggio nel privè
della trasgressione

 Manzano, 25 gennaio 2012
Il titolare del Valalta: da noi solo sesso tra sposati e coppie di fatto, qui è bandita la prostituzione
Con due night club e adesso con il privè, Manzano dopo essere stata la regina della sedia, si candida a diventare la capitale del sesso. Un primato tanto indiscutibile, quanto ingombrante per una cittadina che si era guadagnata i riflettori internazionali per ben altri meriti. Ma tant’è!, sempre di “esse” si tratta, ironizza un pensionato al bar che si definisce laico e quindi assolutamente indifferente alle nuove attrazioni locali. «Sedie, sesso... – aggiunge sarcastico – mancano soltanto i soldi...».
No, quelli non c’entrano, assicura Alessandro, legale rappresentante del club di scambisti Valalta, inaugurato lo scorso 5 gennaio e che annovera già oltre 120 soci. «No – insiste – nessun mercimonio, niente prostituzione, bandito ogni fine economico nell’utilizzo del corpo. Soltanto puro divertimento tra persone che scelgono in completa libertà».
Dunque, nulla di più che un felice, ma innocuo bagno di rassicurante e condivisa trasgressione: ingresso con tessera annuale (25 euro) messa a verbale e rilasciata dall’Entes, eventuali consumazioni al banco grazie alla drink card che obbliga lo scambista a pagare le consumazioni all’uscita, sottoscrizione e accettazione di un Regolamento la cui violazione comporta l’espulsione dal club, massima riservatezze sulla privacy, ma, soprattutto, l’obbligo di essere o una coppia di sposati oppure, come si dice oggigiorno, di fatto. Niente eccezioni. Nessuno sconto.
E i single? Anche per loro – snocciola Alessandro – le regole sono ferree. Eccole: sono ammessi soltanto i single maschi, giacchè una donna che si presentasse da sola potrebbe indurre qualcuno a “tentarla” con persuasori economici. E dunque ricadremmo in quello che noi non siamo, cioè un punto di incontro equivoco. Qui la parola prostituzione non soltanto è bandita, ma non c’entra proprio». Come cita il Regolamento: «Entrare in un privè non vuol dire avere diritto a prestazioni sessuali: si è liberi di proporre, ma anche di rifiutare in maniera cortese. È buona norma in ogni caso evitare atteggiamenti troppo pretenziosi».
L’apertura del club Valalta ha rappresentato per Manzano un piccolo terremoto. Mugugni, ma anche scomuniche dalle istituzioni. «Mi meravigliano tanto scalpore e il falso moralismo – sottolinea Alessandro – per un club dove entrano coppie, genitori, gente di ogni rango, professionisti, operai, artigiani. Quasi tutti friulani. La coppia più giovane ha 19 anni; quella più matura oltre 50. Gente assolutamente per bene». Un lungo respiro, un sorso di caffè, poi aggiunge: «Il fatto è che siamo stati i primi in Friuli, mentre altrove è un fenomeno che lascia ormai indifferenti». Nella frontiera del «sesso sganciato dai sentimenti» (dal Regolamento del Valalta, ndr) il vicino, cattolicissimo Veneto ha fatto da apripista. «Il Valalta – spiega ancora Alessandro – ha scelto altre strade: là, i privè sono capienti, possono ospitare centinaia di persone; da noi l’ambiente è raccolto, intimo, familiare. Certo, l’obiettivo è di ampliarci, ma sempre in un ordine di grandezza misura d’uomo». Pardon, di scambisti.
Il Valalta ospita 7 letti in “camere” accessibili e visibili attraverso oblò, un angolo bar, tavolini, divani e una sala da ballo che la direzione del locale utilizza anche per le feste del fine settimana. C’è stata quella della lingerie; ci sarà quella “misteriosa” dove gli scambisti arriveranno mascherati. «Da noi non ci sono spogliarelliste, top model, ma soltanto donne della porta accanto che possono esibirsi in libertà senza il timore che qualcuno possa criticare la cellulite o le forme del corpo non perfette. Ma i veri e più numerosi complimenti che ci arrivano riguardano il fatto che qui al Valalta si fa amicizia, si organizzano cene, si parla di politica, di calcio, delle cose di ogni giorno come in ogni altro luogo. E in più puoi fare sesso. L’approccio è normale, soft, educato».
E chi sgarra: raus! E già toccato a un paio di ragazzotti che, inebriati dal sopravvanzare delle donne con intimo da sexy-shop, si sono sentiti autorizzati ad allungare le mani. Troppo: espulsi come da Regolamento. «Mi creda – chiosa Alessandro – è gente normalissima, che non si nasconde, che ama divertirsi. Che ama il sesso. Mi dica lei: che male c’è»?
  Domenico Pecile ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il parroco: parlerò a tempo debito

Il parroco: parlerò a tempo debito

 Manzano, 25 gennaio 2012
E il sindaco: verificheremo che tutto sia in regola, il Comune non c’entra
MANZANO Don Faccin
Monsignor Giovanni Rivetti, parroco di Manzano e vicario della Forania di Corno di Rosazzo, prende tempo. Vuole pensarci con calma. Desidera riflettere. E si esime dall’esprimere per adesso ogni tipo di giudizio.
«So che lei pretende da me un commento – esordisce il sacerdote – ma non è ancora il momento. Prima di parlare compiutamente, prima di esprimere le mie riflessioni desidero infatti confrontarmi con i miei più stretti collaboratori. L’apertura di questo club a Manzano capita in un momento particolare di grande incertezza e difficoltà economica. E probabilmente questa vicenda aggiunge problemi a problemi per la nostra comunità. Ma, glielo ripeto, ne riparlerò con calma non appena avrò concluso il confronto e le mie riflessioni».
Stupita e anche indispettita per il grande, «eccessivo clamore dei mass media» si dichiara invece il sindaco di Manzano, Lidia Driutti. Che premette: «Credo sia doveroso ricordare che l’amministrazione comunale non ha rilasciato alcuna autorizzazione riguardante il privè in questione né che ci è pervenuta alcuna richiesta in merito. Insomma, va precisato che il Comune non c’entra nulla: sindaco, Giunta e Consiglio non hanno infatti avallato alcunché. Sarà comunque nostra premura effettuare i dovuti eccertamenti per vagliare che tutto sia in regola. Loro dicono che è tutto ok e non abbiamo motivo di dubitare, ma noi vogliamo controllare».
Poi, l’affondo: «Trovo però eccessiva l’attenzione data a questa vicenda se soltanto pensiamo a tutte le cose belle e positive che caratterizzano questo territorio e più in generale nel generale il distretto della sedia. Anche perché, ed è un fatto che non va sottaciuto, questa mi pare soltanto inutile e gratuita pubblicità. Certo, non sono assolutamente orgogliosa di questo club, ma sono anche indispettita per il comportamento dei media». Quanto ad alcuni giudizi poco lusinghieri rimbalzati da alcuni Comuni limitrofi, il primo cittadino taglia corto affermando che nessuno deve arrogarsi il diritto di ergersi «a santarellino» perchè situazioni analoghe «sono presenti anche qui vicino a Manzano». (d.pe.)

«Lo faccio e non mi sento una donna priva di morale»

la testimonianza

«Lo faccio e non mi sento una donna priva di morale»

UDINE, 25 gennaio 2012

Parafrasando “Così fan tutte”, uno dei film pruriginosi di Tinto Brass, si potrebbe dire che “così fanno soltanto alcune”, anzi, pochissime. Una di queste poche la chiameremo Eva per garantirle l’anonimato. Detto da lei: 30 anni o giù di lì, attualmente single, impiegata, diploma superiore, dedita al volontariato, amante di film, di belle compagnie e della cucina, con l’assillo che il lavoro duri e con la paura del futuro. Come tante, fin qui. Di diverso è che è una scambista «perchè è da tantissimo tempo che non lo faccio». Non frequenta il Valalta di Manzano di cui ha conosciuto l’esistenza tramite i mass media e non intende neppure andarci. Insomma, una sorta di scambista “fai da te” che non ama i privè perché «c’è troppa gente», che si organizza le serate con chi e soprattutto dove vuole. «Non capisco – esordisce – tanto clamore per l’apertura di quel club. Davvero non capisco. Sono fatti loro, no? Uno ci vuole andare e ci va. E non credo faccia nulla di male, visto che queste cose si organizzano sempre in coppia e nessuno obbliga nessuno. Quella è gente normalissima, come me, come lei; giudicarla perché decide di fare lo scambio di coppie mi pare davvero eccessivo se non addirittura ridicolo. I guai e i problemi sono ben altri. Il sesso condiviso e non a pagamento non ha mai fatto male a nessuno».
È diventata scambista per caso, dice Eva. Frequentava un ragazzo quegli anni. Ne parlarono assieme e decisero. «Volevamo semplicemente provare questa esperienza. So che altre coppie ci pensano, ma non hanno il coraggio di passare ai fatti. Ci sono anche qui in Friuli diversi punti di incontro pubblici, ma ci sembrava una cosa triste e dal sapore clandestino andare a un appuntamento in auto lampeggiando a una vettura in sosta per comunicare il nostro arrivo. Così, ci siamo affidati alla rete dove ci sono diversi siti per scambisti. Lì abbiamo pianificato il primo incontro. Ci recammo in casa di una coppia di giovani, sposati da due anni e mezzo. Non avevano figli. L’imbarazzo è durato soltanto qualche minuto. Abbiamo cenato, scherzato e tutto è accaduto senza imbarazzo alcuno».
Eva e il suo ragazzo hanno poi avuto altre esperienze del genere. «Lo facevamo – dice ancora – quando ne avevamo voglia, quando ci andava, ma senza farne una malattia. Ecco, credo che chi non conosce questo mondo si faccia delle idee strane e anche morbose. Per noi tutto era assolutamente naturale, un gioco che ci concedevamo in qualche qualche serata». Eva non accetta di essere giudicata. «Non mi sento immorale – insiste –; non faccio male a nessuno, faccio la vita di tanti, lavoro, mi occupo dei miei e quando posso del prossimo. Lo scambismo è una cosa che riguarda la mia sfera privata. È ora di finirla di demonizzare il sesso, quello gioioso che non ha niente a che fare con la prostituzione». (d.pe.)

Autostrada, «pochi benefici e soltanto a breve termine»

il parere di arca

Autostrada, «pochi benefici e soltanto a breve termine»

SEQUAL, 25 gennaio 2012

«La Cisl auspica la realizzazione dell’autostrada Cimpello - Sequals - Gemona. La Confindustria e l’Api di Udine plaudono all’accelerazione dell’iter per la realizzazione di un collegamento autostradale tra Palmanova e Manzano. L’atteggiamento mentale è simile, e per certi versi comprensibile. Dietro queste affermazioni cova la speranza che l’avvio di lavori faciliti il superamento della crisi facendo da volano alla ripresa, favorendo la connessione di alcune aree del Friuli col resto dell’Europa. Questo è un modo di pensare vecchio e illusorio, che ripropone come strumenti di uscita dalla crisi proprio i fattori che l’hanno provocata, in primo luogo la speculazione finanziaria». E’ il commento del direttivo dell’associazione ambientalista Arca in merito alle recenti dichiarazioni rilasciate dal segretario provinciale Cisl Daniele Morassut e dai vertici delle due associazioni di categoria udinesi sulle nuove opportunità lavorative che si potrebbero aprire con la realizzazione delle due infrastrutture.
«Queste grandi opere, la Cimpello - Gemona e la Palmanova - Manzano, potranno creare, forse, qualche posto di lavoro nel periodo di realizzazione, ma saranno posti a basso contenuto tecnologico dal momento che le grandi imprese non arruoleranno certo qui ingegneri e capicantiere. Inoltre – conclude il direttivo – saranno posti che evaporeranno al termine dei lavori. Rimarranno opere inutili e costose. Le banche finanzieranno i lavori, ma il loro investimento sarà di certo remunerato. E le banche non aspetteranno 50 anni (a tanto ammonta la concessione della Cimpello - Gemona) per rientrare dei loro investimenti e fare profitti a discapito degli operai, degli imprenditori e soprattutto dei pensionati».(g.z.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Scambisti, i titolari: è tutto regolare

Scambisti, i titolari:
è tutto regolare

Manzano, 24 gennaio 2012
I gestori del club Valalta replicano alle accuse dei detrattori del privé
di Rosalba Tello
Ma quali bambini e cinesi!, in questo stabile non vi è nessun clandestino, ci mancherebbe, e i ragazzini che frequentano i corsi pomeridiani alla scuola di lingue entrano da una scala che è distante ben 80 metri dall’ingresso del club».
Sbottano i gestori del Valalta, il club per scambisti aperto due settimane fa, la cui presenza ha suscitato nel manzanese chiacchiere e polemiche. «In paese però ci sono almeno due night club, e quelli non danno fastidio»?, sottolineano i soci fondatori invocando riservatezza per i clienti. Un’utenza che frequenta il locale di sera, quando le attività commerciali dello stabile sono ormai chiuse e il parcheggio è praticamente deserto.
L’entrata del privè, inoltre, è appartata, dietro lo stabile, e le indicazioni esterne riportano solo il nome, senza figure o immagini che possano disturbare. Ogni palazzina ha il suo ingresso: le scale che portano al Valalta, sorta al 2° piano dove una volta c’era la Polimedica, vengono usate solo dai soci del club. Lì non vi sono altri locali o uffici. E allora, a chi dà fastidio il privè? «Siamo nascosti, i soci sono tutti registrati ed è tutto in regola», precisano ancora i gestori, mostrando una sfilza di permessi e documenti.
«E poi basta dire che qui vengono solo scambisti, che poi sono genitori, giovani, gente come tutti noi. Molte donne, ad esempio, che per età o peso, si vergognano a farsi guardare, qui possono ballare o esibirsi in maniera giocosa strappando sempre un applauso. Molti timidi vengono a curiosare (le camere sono dotate di un piccolo oblò, ndr), il tutto sotto la nostra supervisione, anche se la privacy è sempre tutelata».
Il Valalta è ligio al regolamento, che fa sottoscrivere ad ogni socio; chi non risulta gradito viene allontanato (è già capitato), ma in genere si tratta di «bella gente, spesso anche amici di lunga data che al di fuori del club già si frequentano». I soci tengono all’igiene e alle precauzioni per la salute: vengono ad esempio organizzate serate informative sulle malattie sessualI e in ogni camera sono a disposizione i profilattici. Tutto legale, insomma e senza dar fastidio, chiosano i gestori, che di certo non si nascondono. E dopo il successo della “serata in lingerie” di venerdì scorso, ora si augurano di bissare con quella “misteriosa”.

Mary, sedia profumata per battere la crisi

Mary, sedia profumata
per battere la crisi

 Manzano, 23 gennaio 2012
Idea innovativa da un’azienda del Distretto. Cedro, glicine e rosa le essenze più gettonate. Il mercato? Mondiale
Il naso si arriccia appena si oltrepassa la soglia della Zilco Due, la ditta che produce “Mary, la sedia che profuma”. Le fragranze si espandono nell’aria e fanno capolino sugli scaffali, dietro la scrivania di Gianni Urbancig, il titolare dell’azienda che ha saputo rispondere con l’inventiva alla crisi. Il triangolo della sedia è sprofondato in un momento buio senza precedenti ed è difficile non notare i tanti cartelli “Vendesi” o “Affittasi” agganciati ai portoni delle fabbriche che rimbombano di vuoto e silenzio. I momenti difficili aguzzano l’ingegno, anzi le idee, e la Zilco si è rimboccata le maniche e ha puntato tutto sull’innovazione.
«L’iter è stato lungo – esordisce Gianni Urbancig – ci sono voluti cinque anni per ottenere il brevetto e poter avviare la produzione della sedia che profuma. La mia ditta, come quasi tutte quelle del triangolo della sedia, ha dovuto fronteggiare un momento durissimo, sono stato costretto a dimezzare i collaboratori per sopravvivere, da 41 siamo scesi a 20. Fortunatamente ora, grazie al brevetto mondiale, stiamo avviando la produzione di questa “novità” del settore che comincia a incamerare risultati».
La sedia profumata è dotata di una capsula in faggio naturale, il fragrance disk, che va posizionato sotto la seduta e rilascia le fragranze nell’aria ogni volta che ci si siede. «Le donne – spiega Urbancig – sono clienti più sensibili e decisamente più ricettive a questo genere di offerta commerciale. Sfortunatamente ho a che fare con tanti, troppi uomini, che non sempre capiscono il prodotto. Sono le donne che scelgono le sedie, influiscono sulle scelte dei mariti e hanno reagito con entusiasmo all’innovazione che profuma gradevolmente le loro case».
A proposito di essenze, quelle disponibili sono: cedro giallo, glicine lilla, anice nero, rosa bourbon e, da quest’anno, anche caffè espresso, cappuccino, incenso, lavanda verde e cioccolato.
L’imprenditore ha uno sguardo soddisfatto, quello di chi ha vinto la battaglia contro la burocrazia e finalmente può vendere un oggetto studiato e messo a punto nei minimi dettagli: «La sensazione del cliente dev’essere quella di avere in casa una sedia made in Italy sempre nuova, fashion, dal design emozionale, capace di trasmettere nuove comunicazioni olfattive in una sintesi essenziale di estetica e funzionalità».
L’entusiasmo sottolinea ogni gesto di Gianni che, accanto alle scatole di profumo della sua “creatura” ha una pila di piccoli volumi che raccontano la storia del padre, deportato a Mauthausen. Da questo e dalle sue parole si intuisce che è un imprenditore e un uomo abituato a lottare strenuamente per ottenere risultati negli affari e nella vita.
Parlando di penetrazione nei vari mercati si capisce che l’Italia è un paese peculiare: «C’è bisogno ancora di tempo per mettere a punto la strategia ottimale da applicare al nostro mercato. Mary si può per ora acquistare presso il rivenditore Aurora Design di Manzano, in via Udine 8, oppure nel sito www.laziocatering.it. Di recente sono stati intrapresi rapporti commerciali con Australia, Stati Uniti, Giappone, Israele e Danimarca e la reazione degli acquirenti è positiva. Una delle strade che intendiamo percorrere è quella dell’e-commerce, un veicolo di vendita particolarmente adatto al nostro prodotto».
A questo punto non manca che il prezzo per completare il quadro informativo, la sedia che profuma costa circa 200 euro, a cui vanno aggiunte le foderine e le profumazioni, e promette cene inebrianti.
Paola Del Degan ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Club privè, i condomini pensano di traslocare

Club privè, i condomini
pensano di traslocare

Manzano, 22 gennaio 2012
Anche una scuola di lingue sta per trasferirsi da Manzano a Buttrio. A breve lo stabile di via Trieste ospiterà al piano terra una sala giochi
MANZANO «Era l’edificio più prestigioso della Statale, ora è il segno del degrado di Manzano». L’apertura del Club privè per scambisti, inaugurato poche settimane fa, non è stata gradita dai condomini della palazzina, che ora pensano addirittura a trasferirsi. Trasloca sicuramente innanzi tutto la Business voice, che ha scelto Buttrio come sede dei nuovi uffici.
La scuola di lingue è frequentata da molti bambini nel pomeriggio e organizza anche corsi serali, una clientela che la titolare non vuole che venga in nessun modo associata all’utenza del Valalta club. «Una volta questa era una palazzina prestigiosa - dicono gli affittuari -, a vocazione direzionale, poi la Polimedica si è trasferita a Pradamano e al suo posto è sorto il club e tra poco sarà inaugurata anche una sala giochi con slot machine, mentre dov’era la Cougar viaggi, al piano di sotto, oggi dormono i cinesi». E c’è già chi scherza su questioni di accento riferendosi all’attività degli scambisti e a quella del... casinò. Lo stabile ospita anche uno studio legale, un negozio di telefonia, un rivenditore di sedie, un’agenzia di lavoro interinale.
Secondo i condomini, l’arrivo del Valalta club a Manzano è sintomatico di un «tessuto sociale che si sta via via sfaldando». Pare che i gestori avessero richiesto lo spazio anche a Buttrio, «ma quel paese non ne ha bisogno, economicamente tiene bene grazie anche alla meccanica e alla presenza della Danieli», riportano sempre i coinquilini del club e infatti il proprietario buttriese che ha ricevuto l’offerta ha risposto picche. «Una brutta immagine per Manzano - continuano gli affittuari dello stabile di viale Trieste -, anche se ci rendiamo conto che, con tutti i capannoni e i locali vuoti che ci sono a Manzano, gli immobiliari fanno solo il loro lavoro».
Intanto, la prima defezione della Business voice, che tra poche settimane traslocherà a Buttrio, poco prima di Sincerotto, «in una palazzina più prestigiosa». Una mossa che - pare - non resterà isolata tra i condomini dello stabile di via Trieste a Manzano .
Rosalba Tello©RIPRODUZIONE RISERVATA

sabato 21 gennaio 2012

Manzano, no agli scambisti ma ci sono già 100 iscritti

Manzano, no agli scambisti
ma ci sono già 100 iscritti 

 

 Manzano, 20 gennaio 2012

Polemica per l’apertura del Valalta. Il sindaco: «Preferivo una nuova fabbrica». La direzione del locale: «La legge ce lo pemette, siamo una realtà seria» 



È polemica a Manzano dopo l'apertura del locale per scambisti Valalta club. Dopo aver letto sul nostro giornale la notizia dell’apertura del privè, da giorni in paese non si parla d'altro.
I primi a scandalizzarsi sono stati proprio gli amministratori. Il sindaco Livia Driutti dichiara non essere affatto orgoglioso della nascita di questa realtà, «non fa parte della mia etica, avrei preferito che aprissero un’azienda della sedia». Notizia «squallida» secondo il vicesindaco: «considerato il momento che il nostro territorio sta attraversando, certamente non è l’immagine che questa amministrazione vuol dare ai suoi cittadini e alle realtà limitrofe. Non era necessario pubblicizzarlo e rendere la notizia da prima pagina».
Tant’è, ma la novità ha incuriosito tutti e scatenato commenti, mail e sms: il coordinatore di un gruppo senza scopo di lucro, promotore di incontri per fare amicizia, lamenta ad esempio l’enfatizzazione sulla stampa di questa pratica, «a scapito delle belle storie d’amore e amicizia», che però - purtroppo - fanno meno notizia. Tanti i messaggi spiritosi e ironici («toccherà andare a curiosare dal vivo», «venerdì tutti al Valalta!»), ma il gestore sottolinea che chi ci vede una cosa poco pulita sbaglia: «Non c’è niente di male, la legge ce lo permette, siamo una realtà seria». Il Valalta, infatti, non è frequentato da «professioniste», ma da soci, «gente comune, genitori, coppie sposate o di fatto», precisa la direzione.
E che la novità piaccia a molti friulani lo dimostra il numero di iscrizioni, che nella prima settimana ha già raggiunto la quota 100. Trasversale per età e professione l’utenza del locale: si va dall'impiegata alla casalinga, dal medico all'operaio, tutti accomunati dal desiderio di provare emozioni un po’ “forti”. Stupisce però l'età molto bassa dei soci: dai 20 a un massimo di 50. «Ci si aspettava coppie più mature - ammettono i gestori -, magari in crisi o annoiate, invece vengono persone anche molto giovani, che vogliono trasgredire in sicurezza».
Ma perché proprio a Manzano un club per lo scambio di coppie? Un po’ perché c’è disponibilità di locali in disuso e a buon prezzo, un po’ perché logisticamente è facilmente accessibile da più direzioni. Al gruppo fondatore, tre friulani, l'idea era venuta in vacanza in Croazia, dove triestini e friulani cercavano posti come quello sorto a Manzano, unico in regione. Il nome non ha nulla a che vedere, comunque, con il campeggio naturista omonimo di Rovigno: i fondatori- precisano nuovamente - sono friulani e sganciati da altre società.
di Rosalba Tello ©RIPRODUZIONE RISERVATA

giovedì 19 gennaio 2012

E a Manzano spunta un club per scambisti

E a Manzano spunta
un club per scambisti

Inaugurato il 5 gennaio in via Trieste, offre emozioni alle coppie più trasgressive. La nuova attività imprenditoriale su iniziativa di un gruppo con sede a Rovigno

Basta con gli scomodi sedili delle macchine, parcheggiate in posti insicuri e con zero privacy. Da oggi le coppie friulane - e anche i single - più trasgressive possono cercare emozioni in un nuovo ambiente, «esclusivo e riservato», inaugurato a Manzano in Via Trieste il 5 gennaio.
Una novità che non è passata inosservata in paese e nei territori comunali limitrofi, tant’è che sul sito del Valalta club privè già si parla di successo di presenze nella sola prima settimana di apertura. Un locale ideale - si legge sempre sul sito - anche per chi non è avvezzo al «mondo meraviglioso dello scambismo». E anche dalle parti del Distretto della sedia pare che lo scambio dei partner pare sia un gioco molto più praticato di quanto si immagini.
Il club di Manzano (Valalta ha sede a Rovigno e gestisce anche campeggi per naturisti) assicura ai soci «ampi spazi, sicurezza, comfort»; è dotato di sala disco-dance e di «diversi angolini per agevolare incontri soft e sale da letto per esaudire le fantasie erotiche delle coppie più audaci e trasgressive». Le immagini del Valalta - aperto pomeriggio e notte, in alcune giornate anche la mattina - mostrano divani rossi, luci soffuse, donne mascherate in abbiglimento osè, l’immancabile palo da lapdance.
«La cortesia dei gestori e delle camerierine - promette la direzione - sapranno mettervi a vostro agio per vivere una serata veramente indimenticabile e speciale e ritagliarsi il proprio angolo di paradiso e di erotismo».
Per accedere al locale bisogna diventare soci, essere ovviamente maggiorenni e rispettare alcune regole: «Lo scambismo è un gioco di sesso sganciato dai sentimenti - si precisa nel sito -, pertanto non è il caso nè di corteggiare nè di innammorarsi». È consigliato, inoltre, un abbigliamento decoroso per l’uomo, intrigante e raffinato per la donna, comunque «mai trasandato o volgare». È richiesta anche «la massima igiene, pulizia e prevenzione nei rapporti sessuali. Riservatezza, discrezione, rispetto per la donna e buona educazione sono le premesse per stabilire un amichevole rapporto con gli altri».
Si specifica che il prezzo pagato per entrare nel club non dà diritto a prestazioni sessuali: «Si è liberi di proporre, ma anche di rifiutare in maniera cortese. E’ buona norma in ogni caso evitare atteggiamenti troppo pretenziosi».
Il club suggerisce di cercare un dialogo con le coppie «anche nel piano bar e discoteca, non solo ai piani privè al buio, di fare complimenti alle signore e di considerare il partner che le accompagna». Se si è single «non essere timidi, ma neanche troppo sfacciati: ci vuole educazione e colpo d’occhio per capire da subito se si è accettati o meno». Controproducente, infine, «seguire una coppia col fiato sul collo perché si spaventa o si infastidisce. Datele respiro, se è una coppia che gradisce i singoli ve lo farà capire e ovviamente sceglierà quello più adatto ai propri desideri».
Per chi fosse curioso, venerdì 20 gennaio c’è la serata a tema: tutti in lingerie.
Rosalba Tello ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Manzano, il Comune vuole un Museo della sedia

Manzano, il Comune vuole un Museo della sedia

 Manzano, 10 gennaio 2012
La giunta ha già dato il suo via libera a uno studio di fattibilità Il sindaco Driutti: dovrà diventare un laboratorio di idee per studenti universitari

MANZANO
La giunta Driutti ha dato il via libera a uno studio di fattibilità che porterà alla realizzazione di una “Cittadella del design” che guarda al passato, al presente ma soprattutto al futuro. Più che di archeologia industriale, infatti, il Museo vuol essere negli intenti del Sindaco Driutti «un laboratorio di idee per gli studenti di Architettura di tutta Europa, dove confrontarsi e progettare design».
All’analisi dell’iniziativa, che costa al Comune 2.125 euro (importo già a disposizione), seguirà una progettazione preliminare (costo 2mila euro) comprensiva dell’individuazione del sito. Nell’ottica del riuso e della rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio esistente, sarà probabilmente una fabbrica dismessa. «Con la creazione di un Museo del lavoro Industriale – spiega il primo cittadino – si intende far conoscere la storia di questa comunità, l’identità e la cultura locale attraverso i prodotti del lavoro, la conoscenza dei processi, dei mezzi, delle tecnologie utilizzate e dei luoghi di produzione. Il Comune di Manzano e il suo territorio si sono sempre contraddistinti, a livello nazionale e internazionale, quale centro del lavoro industriale e per la specificità del processo produttivo della sedia». Conoscenze tecniche attuali ed esperienze del passato convoglieranno dunque nel sito con l'obiettivo di svilupparle e consegnarle alle nuove generazione.
Numerose sono state, recentemente, le iniziative intraprese per divulgare le potenzialità dell'economia locale e le attività che il Comune ha avviato, sia singolarmente che in collaborazione con l’Asdi Sedia, come il convegno “Quale futuro per i Distretti Industriali”, l’evento Iwd Italian Workshop Design, la collaborazione con la facoltà di Architettura dell'Università di Treste per la valorizzazione urbanistica dell’area del Manzanese.
Giova ricordare che lo scorso anno l'ateneo giuliano, che era stato incaricato dall’Asdi Sedia di seguire un progetto di riqualificazione del Distretto, aveva avanzato interessanti “suggestioni”, emerse dall’esplorazione effettuata sul territorio, ancora più audaci quali quartieri ecosostenibili, piccoli centri commerciali socializzanti, fattorie ippoterapiche, un “parco industriale” multifunzionale dotato di una centralità urbana, con condomini e uffici, il tutto collegato da piste ciclabili e una viabilità separata tra veicoli e trasporti pesanti.
Rosalba Tello
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Le Strade del vino pronte al debutto

Le Strade del vino
pronte al debutto

Udine, 10 gennaio 2012
 Definiti gli organi direttivi per Colli del Friuli e Goriziano. La guida a Mario Zuliani e Roberto Komjanc

UDINE. Via con le Strade del vino. Ben vengano. Possono offrire varie opportunità. Le giunte provinciali di Udine e di Gorizia hanno dato il loro riconoscimento ufficiale alle neo costituite associazioni della “Strada del vino e sapori Colli del Friuli” e della “Strada del vino e sapori del Goriziano”, composte da soggetti di imprese, enti e istituzioni che operano sul territorio.
Per la “Strada del vino e sapori Colli del Friuli” si è provveduto alla nomina dei consiglieri: Federica Felice (La Viarte), Paolo Comelli (I Comelli), Martina Moreale (Il Roncal), Ariedo Gigante (Borgo Judrio), Marco Grassi (Enoteca da Mario), Massimo Del Mestre (Movimento turismo del Vino Friuli Venezia Giulia) e Mario Zuliani (Torre Rosazza), presidente.
Anche per la “Strada del vino e sapori del Goriziano” si sono eletti i consiglieri, che sono Alberto Grossi (Tenuta Villanova), Davide Luisa (Tenuta Luisa), Giovanni Blason (Azienda Blason), Isabella Terraneo (Tenuta Castelvecchio), Ervino Nanut (Camera di commercio di Gorizia), Josko Sirk (La Subida), Mauro Gaddi (Associazione Juli@est), Massimo Del Mestre (Movimento turismo del Vino Friuli Venezia Giulia), Roberto Komjanc (azienda Alessio Komjanc), presidente.
Mario Zuliani ha detto che si è concluso un lungo periodo di preparazione e si dà, finalmente, inizio alla fase operativa. E’ stato formato un gruppo di persone con un forte legame con il territorio e una elevata professionalità, che vuole proporre una rinnovata offerta turistica. Roberto Komjanc ha fatto presente, invece, che il nuovo organismo intende operare insieme con nuove idee, evidenziando le particolarità storico-culturali ed enogastronomiche del territorio. «Ha molto da offrire sotto l’aspetto storico, culturale, paesaggistico, turistico e vitivinicolo – ha dichiarato il vicepresidente della Provincia di Udine Daniele Macorig – il nostro territorio che, per presentarsi in maniera adeguata, deve proporre una sinergia tra pubblico e privato anche attraverso il sostegno di Provincia e Comuni. Nella nostra zona – ha aggiunto – operano molte imprese agricole, di accoglienza, di ristorazione che da oggi possono comunicare tra loro coordinando la propria offerta». La collega goriziana Mara Cernic ritiene, invece, che questo nuovo organismo porterà nuove energie e nuove idee nel territorio del Collio.
I consigli direttivi dureranno in carica tre anni e si sono già messi al lavoro per elaborare i regolamenti interni che verranno poi presentati, per l’approvazione, alle rispettive assemblee dei soci. Saranno proprio questi regolamenti che definiranno le modalità concrete di gestione operativa delle nuove Strade del vino con l’obiettivo di creare un sistema integrato di offerta turistica. In fondo, l’obiettivo di queste Strade è quello di avere una ricaduta economica. Si sta ora predisponendo la documentazione per la costituzione della “Strada del vino e sapori Pordenonesi” e valutando l’idea di coordinare, a livello regionale, queste “Strade” perché possano essere motivo di intelligente e opportuno lavoro di squadra per diventare fonte di sviluppo, anche economico, oltre che di valorizzazione di questi ambiti.
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giovedì 5 gennaio 2012

Rotonde a Manzano e a San Giovanni

Rotonde a Manzano e a San Giovanni

La rivoluzione è partita a fine 2011 da Buttrio e ora continua a Manzano e San Giovanni. In tutto sono 7 gli interventi messi in cantiere dalla Regione sulla strada regionale 56. A questi si somma anche un probabile ottavo cantiere per realizzare una rotatoria a Pradamano, all’altezza del complesso commerciale che comprende il multisala Cinecity e l’ipermercato Interspar. In questo caso sarà una cordata di imprenditori a finanziare l’opera per la quale è stato già presentato un piano di fattibilità. Tornando alle rotatorie che saranno realizzate da Fvg Strade (braccio operativo della Regione) ecco quelle previste: a Pradamano, a Lovaria prima del ponte sul Torre, alla quale seguirà una seconda rotatoria all’ingresso di Buttrio, dopo il ponte che precederà quella già esistente a poche centinaia di metri. Poi, ancora, la rotatoria a Manzano e quella a San Giovanni che sono in fase di affidamento lavori. E per finire, sempre a San Giovanni, sono previste altre due rotatorie. Inoltre, accanto a queste rotatorie Fvg Strade ha già realizzato e inaugurato un ampliamento della carreggiata, davanti agli stabilimenti della Danieli a Buttrio, dove è stata aggiunta una corsia per i camion. (g.b.) MANZANO Dopo Buttrio, anche a Manzano e San Giovanni arriverà il restyling della strada regionale 56. Due nuove rotatorie oltre a quelle inaugurate e in progetto che portano quindi a 7 gli interventi della Regione attraverso il braccio operativo di Fvg Strade. Un intervento di riqualificazione e messa in sicurezza dell’arteria Udine-Gorizia, fa sapere l’assessore regionale Riccardo Riccardi, per il quale è previsto un investimento di oltre 2 milioni di euro. Solo poche settimane fa Riccardi e il sindaco di Buttrio, Tiziano Venturini, tagliavano il nastro inaugurando la prima delle 7 rotatorie. Ora prosegue la riqualificazione della 56 da parte del commissario delegato, che ha incassato il via libera dalla sezione di controllo della Corte dei conti sui decreti per realizzare queste due ulteriori rotatorie. Gli uffici del commissario potranno ora partire con le procedure per affidare i lavori che, dopo l’avvio delle gare, potrebbero iniziare a metà 2012. A Manzano sparirà l’incrocio semaforico con via del Cristo per far posto a una rotatoria di 50 metri di diametro (finanziata con un milione e 360 mila euro) che sarà integrata dalla realizzazione di un sottopasso. A San Giovanni, invece, l’intervento è previsto all’incrocio della 56 con via Bolzano. Il suo diametro sarà di 48 metri e sarà creato un percorso pedonale di collegamento tra la regionale 56 e via della Stazione. L’importo dell’opera è 810 mila euro. «I due interventi – spiega Riccardi – si inseriscono in un programma di miglioramento e messa in sicurezza della 56 con alcune opere già ultimate, altre in fase di realizzazione o affidate. Il sistema viario regionale, così riqualificato e potenziato, consentirà di affrontare lo stato d’emergenza legato ai cantieri sulla A4, ma anche e soprattutto di fluidificare il traffico sulla 56 eliminando code e rallentamenti che in passato erano punto critico di tale importante arteria». Gianpiero Bellucci ©RIPRODUZIONE RISERVATA

lunedì 2 gennaio 2012

L'associazione Genitori Utenti Organizzazioni Scolastiche di Manzano festeggiano 15 anni del sodalizio

L'associazione Genitori Utenti Organizzazioni Scolastiche di Manzano

festeggiano 15 anni del sodalizio 
16 settembre 1996 al 16 settembre 2011



 



5 gennaio 2012 - Ore 19.00 - riconoscimento agli autori dei presepi e premiazione delle attività commerciali più longeve

5 gennaio 2012 - Ore 19.00 - 22.00 - Auditorium Scuole Medie 

Serata finale  con riconoscimento agli autori dei presepi e 
premiazione delle attività commerciali più longeve di Manzano.

Seguirà intrattenimento musicale - corale un brindisi augurale. 

In collaborazione con 
 l'Assessorato al Commercio del Comune di Manzano, 
 i Commercianti e la Pro Loco di Manzano.